Che il vino fa buon sangue lo dicevano i nonni, ma senza alcun fondamento scientifico. Adesso alcuni ricercatori inglesi hanno provato a dimostrare il detto. In laboratorio hanno usato alcune colture cellulari per identificare quale “ingrediente” del vino ha un vero effetto sulla nostra salute. Hanno così scoperto che alcune componenti che si trovano nei semi dell’uva, chiamati procianidolici, che agiscono da vasodilatatori, avrebbero una benefica influenza sulla circolazione del sangue. I procianidolici sono molto potenti e potrebbe bastare un solo bicchiere al giorno per proteggere il nostro cuore. E sono più efficaci anche del resveratrolo, una sostanza che si trova nella buccia dell’uva rossa, i cui effetti benefici sono stati messi in evidenza da alcuni studi recenti. Poiché secondo i calcoli dei ricercatori, data la ridotta presenza del resveratrolo nel vino, bisognerebbe berne migliaia di litri per avere qualche effetto evidente sulla salute e sul cuore.
I vini sardi e quelli del sud della Francia sono i più ricchi di procianidolici (da due a quattro volte di più degli altri), probabilmente a causa delle tradizionali tecniche di produzione, che sono ancora usate in queste regioni.
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